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Antichi gioielli Birmani

Poche conchiglie hanno suscitato tanto interesse e curiosità nell’uomo quanto le cipree. L’uso delle cipree come ornamento, feticcio o talismano non ha praticamente confini geografici ed è una costante dalla preistoria al mondo contemporaneo.

Oggetto magico e simbolico che scandisce le tappe più importanti della vita primitiva, la ciprea ha anche significato propiziatorio per la vita eterna.

In Giappone le partorienti stringevano in mano una ciprea per garantirsi un parto senza difficoltà.
Presso molte popolazioni rivierasche dell’Indopacifico la ciprea era il simbolo della fecondità e del sesso femminile per la straordinaria somiglianza che ha l’apertura (lato inferiore) delle cipree viventi con i genitali della donna. Anche il passaggio dalla pubertà all’età adulta era sottolineato da collane e monili di cipree.

Few shells have brought interest and curiosity in the men like cowries did. The use of cowries as an ornament, fetish or talisman basically does not have geographical limits, and it is a must from prehistory to our contemporary world.

A magic and symbolic object that defines the most important milestones of primitive life, cowries also have a propiziatory meaning for eternal life.

In Japan pregnant women used to hold a cowrie to have an easy birth. For many riparian populations in the Pacific and India the cowrie was the symbol of fecundity and the feminine gender for the extraordinary resemblance that the aperture of living cowries has (inferior side) with a woman genitals. Moreover the passage from puberty to adulthood was underlined by necklaces and jewelery made out of cowries.

Ligabue Magazine ©

 

Nella preistoria, prima che nascessero forme codificate di religione, le conchiglie avevano grande importanza come amuleti, simboli propiziatori legati alla fecondità e alla vita. In questa simbologia che coinvolge l’acqua e la vita, complice il collegamento tra il ciclo riproduttivo di numerose specie di molluschi marini ed il plenilunio (a sua volta collegato alla data del parto), la conchiglia è vista in primo luogo come involucro protettivo dell’essere vivente e, nel Rinascimento, associata al concepimento per via dell’analogia conchiglia-perla.Uno dei valori simbolici più diffusi della conchiglia è proprio quello direttamente legato al sesso femminile, per la somiglianza ravvisata da molte popolazioni di tutto il mondo tra la base dentata della ciprea e i genitali femminili; esiste anche il collegamento al simbolismo pagano nel quale le cappesante sarebbero un frutto con presunti effetti afrodisiaci, credenza che favorì la nascita del mito di Afrodite.
Per questa ragione, probabilmente, presso molte popolazioni native (anticamente anche dell’area mediterranea), le donne portavano ornamenti con cipree per scongiurare l’infertilità ed i futuri mariti offrivano doni (spesso con forme falliche) adorni di queste conchiglie come pegno nuziale.In molte statue antropomorfe, le cipree sono poste in corrispondenza degli organi genitali.In Africa, presso l’etnia dei Kuba (popolazioni che fino a metà del 1900 vivevano nelle foreste equatoriali dello Zaire), il sovrano, denominato nyim, “re dei Bushongo e dio della terra” che possedeva poteri eccezionali di carattere sacro che metteva al servizio della comunità, inviava in regalo oggetti adorni di cipree alle donne gravide.La Cypraea tigris, che in giapponese è detta Koiasu-gai, conchiglia del parto facile, la quale viene ancora tenuta in mano dalle partorienti nell’arcipelago delle Ryukyu, nell’estremo sud del Giappone.Per il suo colore e la sua lucentezza, dai cinesi ai giapponesi alle nostre latitudini è associata alla luna e all’elemento femminile. La sua sfericità e la sua lucentezza ne hanno fatto il simbolo della perfezione.In Cina e in India per la durezza e lucentezza era simbolo d’immortalità. In Persia, la perla intatta era immagine della vergine e simboleggiava anche la modellazione primordiale della materia attraverso lo spirito.Dai cinesi e greci, fino agli ebrei, nel nostro medioevo, si riteneva che le conchiglie fossero fecondate dal fulmine e che le perle avessero il fulmine dentro di sé. Presso altri popoli era il tuono a fecondare le conchiglie.
Secondo la simbologia cattolica, citata da Giovanni Damasceno nel VII secolo d.C., “il fulmine divino è penetrato dentro la conchiglia più pura, Maria, e ne è nata una perla oltremodo preziosa, il Cristo”.L’associazione conchiglia-madre, perla-bambino è precedente e appartiene a tutte le culture.

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